Adotta un fondo sfitto

Il centro storico di Rapolano terme: una premessa storica e territoriale

Rapolano Terme, situato nella pittoresca campagna toscana, è un borgo ricco di storia e tradizioni. Il suo centro storico, con le sue strette viuzze e antichi edifici in pietra, offre un affascinante viaggio nel passato. Fino agli anni ’80, il centro storico era un vibrante fulcro di attività commerciali, con botteghe e negozi che animavano la vita quotidiana dei residenti. Le piazze e le strade erano costellate di macellerie, panifici, botteghe artigiane e altri esercizi commerciali che rendevano il centro un vero e proprio “centro commerciale naturale”. Negli ultimi decenni, tuttavia, diversi fattori hanno contribuito a un cambiamento radicale del tessuto economico e sociale del centro storico. L’avvento dei grandi centri commerciali, le politiche di agevolazione fiscale che hanno favorito la trasformazione dei locali commerciali in abitazioni, e l’aumento della mobilità delle persone, che preferiscono fare acquisti nei luoghi più convenienti, hanno portato a un progressivo svuotamento dei fondi commerciali. Anche l’esplosione del commercio online ha avuto un impatto significativo, riducendo ulteriormente la necessità di negozi fisici.

La situazione attuale dei fondi sfitti

Oggi, passeggiando per le strade del centro storico di Rapolano Terme, si nota una marcata differenza rispetto al passato. In Piazza Matteotti, un tempo cuore pulsante del commercio locale, si possono vedere gli effetti di questo cambiamento. La storica Macelleria Giardi, con il suo caratteristico layout interno, è ora un fondo vuoto. Le due botteghe di parrucchieri che animavano la piazza sono state convertite, una in piccolo magazzino e l’altra in abitazione privata. La cartoleria ha subito la stessa sorte, trasformandosi in un fondo chiuso. Solo il panificio, che opera solo al mattino, e alcune attività di ristorazione che beneficiano del flusso turistico, riescono a mantenere un minimo di vitalità nella piazza. Salendo verso la parte più antica del paese, la situazione non migliora. L’oreficeria Parri ha chiuso i battenti, il fondo è inutilizzato. Gli spazi che ospitavano le assicurazioni, il vecchio ufficio di collocamento e la tabaccheria sono stati trasformati in abitazioni private, così come la farmacia. Il vecchio bar di Beppino, successivamente diventato una merceria, è ora la sede della portineria di comunità. Proseguendo lungo le strade del centro, si incontrano altri esempi di questa trasformazione: l’ex alimentari, poi bar, è diventato un’attività di tatuaggi, mentre un altro negozio di alimentari è ora un salone di parrucchiera e l’altra parte dello stesso locale è stata trasformata in abitazione. La pescheria ha chiuso e la vecchia cartoleria del Tasso ospita oggi la sede di un’associazione sportiva. Dove un tempo c’era una parrucchiera, ora si trova un fondo chiuso. Ritornando verso l’altra parte del paese, accanto al bar centrale, il fondo che ospitava il fotografo è vuoto, così come quelli che ospitavano una merceria e un negozio di prodotti locali. L’ex sede della Coop, poi gestita da un commerciante cinese, è ora vuota. Risalendo verso la piazza centrale, il negozio di fiori è stato convertito in abitazione privata, e lo stesso destino è toccato al fondo che ospitava l’associazione podistica. Un fondo che era occupato da una ditta di traslochi è probabilmente utilizzato oggi come abitazione o ufficio. Questa trasformazione del centro storico di Rapolano Terme riflette una tendenza più ampia che coinvolge molti piccoli borghi italiani, dove la modernizzazione e i cambiamenti socio-economici hanno profondamente alterato il tessuto commerciale locale.

La cooperativa ha inoltre lanciato l’iniziativa “Adotta un fondo sfitto” sia a favore delle associazioni locali, che potranno, per un periodo limitato, svolgere piccole attività al loro interno sia per far conoscere alle imprese e ai professionisti i fondi del centro storico di Rapolano terme da ripopolare.

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